Thelonious Monk
 
 
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Il Blindfold Test di Thelonious Monk

 



Dal numero di Aprile 1966 – di Leonard Feather

 


“Durante i 19 anni e mezzo di vita del Blindfold test Thelonious Monk non ne era mai stato oggetto. La ragione principale era il fatto che la personalita' di Monk non e' delle piu' volubili e conseguentemente non era apparsa probabile la possibilita' di ottenerne un'intervista.
Nel corso di una visita a Los Angeles il lungo silenzio fu rotto. Monk si era fatto accompagnare da Nellie Monk, sua amica e vicina di casa dall'infanzia divenuta moglie dal 1947. Quando sprofondavamo in momenti di silenzio, lei riusciva a smuoverlo. Trascorsi i primi minuti del primo disco, capii che il solo modo per completare l'intervista e mantenere vivo l'interesse di Monk era quello di concentrarci prevalentemente sulle versioni di altri musicisti delle sue composizioni. Conseguentemente, i dischi 2-5 erano incentrati sulle sue composizioni.
A questo punto, Monk si dimostro' interessato anche ad ascoltare altri brani non suoi. Come d'uso, non gli fu data alcuna informazione sui dischi suonati.


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ANDREW HILL: “Flight 19” tratto dall'LP “Point of departure” - Blue Note.

(Dopo due minuti circa. Monk si alza, inizia a passeggiare per la stanza guardando fuori dalla finestra. Quando e' chiaro che non sta ascoltando, tolgo il disco.)

TM: il panorama da questo punto e' molto bello e tu hai un impianto stereo incredibile.
LF: E' tutto cio' che hai da dire su questo disco?
TM: Su qualsiasi disco.
LF: Adesso cerco alcune cose su cui avrai da dire.

ART PEPPER: "Rhythm-a-ning” tratto da “Getting together”- Contemporary (Pepper, as; Wynton Kelly, piano; Paul Chambers, bs; Jimmy Cobb, dr.)

TM: ha aggiunto un'altra nota al brano. Una nota che non deve esserci. (Canta). Capisci cosa voglio dire?
LF: Ti ho sentito dire che il tempo era sbagliato?
TM: No, tutti i tempi sono giusti.
LF: Cosa dici degli assolo? Quale ti e' piaciuto ?
TM: A me sono sembrati assoli lenti accellerati.
LF: E la sezione ritmica?
TM: Beh, voglio dire, il brano swinga da solo. Per reggere il brano, devi swingare.
LF: Quante stelle gli daresti?
TM: (indicando la sig.ra Monk) Chiedilo a lei.
LF: E' la tua opinione che sto chiedendo.
TM: Hai chiesto la mia opinione. Te l'ho data..
LF: OK, lasciamo perdere le valutazioni.

DIZZY GILLESPIE: “I can't get started” e “Round Midnight” tratti da: ”Something old" – “something new” - Phillips (Gillespie, tr; James Moody, as)

TM: Dizzy. Aveva un suono pazzo, ma e' entrato in quel registro piu' alto che gli ha sottratto il tono. Quello era il sound di Freddie Webster, sai, quel tipico sound di Dizzy. (Piu avanti) Quello e' il brano che mi piace!.
Beh, se non era Dizzy (il musicista individuato, N.d.T) e' qualcuno che suona proprio come lui. Anche Miles Davis, a volte, suonava cosi'.
LF: Ti e' piaciuto come hanno legato insieme i due brani?
TM: Non l'ho notato. Suonalo ancora. (Piu' avanti). Si, quello e' il sound di Freddie Webster. Forse non ti ricordi di lui; non c'eri ancora in quel periodo.
LF: Ricordo Freddie Webster e i dischi che incise con Sarah Vaughan.
TM: Ricordi: “I could make you love me”? L'introduzione? Fammela sentire.
LF: Non credo di poterla trovare. Pensi che Freddie abbia influenzato Dizzy?
TM: Qualsiasi sound ha influenzato Dizzy. Sai, aveva quel tipo di mentalita' ed ha influenzato tutto quanto.
LF: Ti e' piaciuto qui anche il sax alto?
TM: Qui tutti suonano bene; voglio dire, l'armonia e tutto il resto era da matti... suonalo ancora.

PHINEAS NEWBORN: “Well, You Needn't” tratto da “The great jazz piano of Phineas Newborn" – Contemporary. P. Newborn, piano.

TM: Ha sbagliato la parte centrale – non c'era la corretta progressione degli accordi. Parliamo di none maggiori e lui invece suona none. (Monk va al pianoforte per eseguire cio' che intende)... senti cosa intendo? Ma cio' che mi disorienta e' che questo cat (significa musicista in gergo jazzistico, N.d.T.) sembra Bud Powell. Mi risulta difficile commentare, ma non e' Bud; e' qualcuno che gli assomiglia.
LF: A parte questo, ti e' piaciuto il feeling in generale?
TM: Mi piacciono tutti i pianisti. A tutti do 5 stelle...ma ripensavo alle progressioni di accordi errate, quindi non ho prestato troppa attenzione al resto. Forse e' il caso che tu lo rimetta ancora.
(Piu' avanti) E' da matti suonare come Bud Powell, ma il pianista dovrebbe fare anche qualcos'altro. Perche' incastrarsi su quel suono alla Bud Powell?

BUD POWELL: “Ruby my Dear” tratto da “Giants of Jazz" – Columbia. Powell, piano.

TM: Quello e' Bud Powell!..... tutto quello che posso dire e' che ha una notevole memoria. Non so come valutarlo – musicalmente, e' una persona notevole.
LF: Ritieni che Bud sia nella sua forma migliore qui'?
TM: (Ride) – no comment su di lui o sul suo pianismo.... E' stanco, ha smesso di suonare e non vuole piu' farlo. Non so cosa gli passa in mente ma, sai, ha influenzato tutti i pianisti.
LF: Certo. Mi chiedevo solo se questo fosse il suo miglior brano.
La sig. ra Monk (al marito): non lo pensi. Certo che no.

OSCAR PETERSON: “Easy listenin' blues” tratto da “With respect to Nat” - Limelight. Peterson, piano; Herb Ellis, gt.; Ray Brown, bs.

TM: Dov'e' il bagno? (Aspetta la fine del brano, lascia la stanza, rientra.... ride)
Bene, hai visto dove sono andato. (Alla sig.ra Monk): hai riconosciuto il pianista?
LF : Cosa dici del chitarrista?
TM: dopo Charlie Christian non c'e' piu' nessuno.

Leonard Feather – Down Beat aprile 1966

Come raccomando sempre, per una maggiore comprensione delle opinioni espresse dai musicisti sottoposti al Blindfold Test, e' indispensabile relazionarle al contesto storico in cui sono formulate.
Il giudizio di Monk su Oscar Peterson, ad esempio, e' invece da imputare, a mio avviso, alla natura quantomeno bizzarra di questo grande compositore.



Ettore Ulivelli

 
   
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